„Spesso è solo il secondo morso che unisce piacere e dipendenza.“
La data del 1598 che appare sul nostro logo non si riferisce solamente all’anno in cui Modena divenne capitale dell’omonimo ducato (Modena e Reggio Emilia) con il trasferimento in città del nuovo duca Cesare d’Este con la sua famiglia. Questa data segna in maniera indelebile anche l’incontro con un prodotto e un gusto che avrebbe caratterizzato la città nei secoli avvenire, ovvero l’aceto balsamico. Non è chiaro se questo aceto dolce venne offerto a Papa Clemente VIII come indennizzo per la perdita di Ferrara. Di sicuro sappiamo però che nel Palazzo Ducale di Modena venne allestita un’acetaia. L’aceto che vi veniva prodotto, conosciuto come l’aceto del duca, divenne rinomato già molto tempo prima che il termine balsamico divenisse d’uso comune.
Allora, ai tempi in cui la famiglia del duca d’Este si stabilì in città e appassionò per la cultura culinaria. Le specialità regionali divennero il simbolo della famiglia d’Este presso le corti di principi, re e imperatori europei – utilizzate come regali per occasioni speciali quali incoronazioni o matrimoni. Nel corso dei secoli Modena è diventata sinonimo di stile di vita italiano. Ispirandosi a quel grande passato, Modena Estense combina oggi qualità, impegno e originalità con le migliori specialità che la regione ha da offrire.
L’importanza di Modena del 1598 per l’esportazione di tesori culinari nel mondo è storicamente provata. Il tempo del passaggio dal Rinascimento al Barocco è molto importante dal punto di vista culinario. Infatti, proprio in quel periodo la cultura gastronomica locale subì un’importante “contaminazione” che si rivelò essere di carattere definitivo grazie all’avvento di nuovi prodotti alimentari provenienti dall’America come pomodori, peperoni, mais e le a lungo trascurate patate. Uno dei risultati più popolari di questa “contaminazione” furono gli spaghetti e i maccheroni al sugo di pomodoro che ebbero origine nella Sicilia del XVII secolo.
D’atra parte i duchi d’Este erano rinomati per i loro allevamenti di tacchini, che erano una pietanza popolare sulle tavole dei ricchi o persino ricercati come regalo di nozze!
L’Italia ha esportato non solo l’arte e la cucina, ma anche il “savoir-vivre” – la pulizia, le buone maniere e anche l’uso della forchetta!
Ma anche la (lenta, decennale) transizione tra il Rinascimento, durante il quale si riscoprì il valore dell’antico, della conoscenza perduta e che portò a una nuova consapevolezza di sé e dei propri valori, al periodo Barocco, durante il quale si ridefinì il significato di piacere di vivere, è un periodo significativo per la Modena del 1598: infatti furono proprio le corti italiane a diventare note nel mettere in scena piatti e specialità tipici del tempo! Piatti accompagnati da danze e balli, piume di tacchino ornate d’oro, elaborate presentazioni di piatti di cacciagione – tutto per aggiungere al mangiare un tocco d’arte.
In realtà tutto questo non è poi così diverso da quello che accade oggi: la messa in scena di un prodotto fa parte dell’esperienza di acquisto, home theatre riflettono esperienze sonore iperreali e gli elettrodomestici da cucina tradizionali si fondono con le infinite distese del mondo di internet. Anche le opere di Richard Wagner (la combinazione di poesia musicale, danza, architettura e pittura) fino alla tecnologica realtà virtuale di oggi e la ricerca dei piaceri della vita tipica dell’edonismo – tutto ha origine nella Modena del 1598.
Se vuoi assaporare le origini della cucina italiana con tutti i tuoi sensi, Modena Estense è il posto che fa per te! Siamo felici di rispondere a tutte le tue domande.
„Spesso è solo il secondo morso che unisce piacere e dipendenza.“